Da oggi un nuovo strumento di sviluppo entra a far parte del mio repertorio e il primo sito a trarne vantaggio è ardeola.net, che fino adesso era basato su Drupal 6, ed ora che anche la versione 7 di Drupal sta per lasciare posto alla 8, aveva proprio bisogno di un aggiornamento. Ma anzichè passare a una nuova versione di Drupal, ho deciso di lasciar perdere i "content management system" e trasformare ardeola.net in un convenzionale sito statico, di quelli che si creano caricando sul server tanti file HTML.
Ci sono ottime ragioni per questa scelta: anche se Drupal è ormai da anni il mio cavallo di battaglia (anche perché è uno dei migliori CMS che esistano), non vale la pena usare un CMS per un sito di poche pagine gestito da un unico webmaster, tanto più se all'interno del sito ci sono anche aree dinamiche (come la gestione delle mailing list) realizzate con altri software e che richiedono autenticazione e sicurezza SSL.
Ma quello che mi attirava di più era l'idea di provare
Pelican, un semplice generatore di
siti statici scritto in Python (il mio linguaggio preferito)
e capace di fare molte di quelle cose per le quali di solito si
ricorre a un CMS: tenere i contenuti separati dalla loro
presentazione, gestire l'organizzazione delle pagine
caratteristica dei blog, evitare di dover manipolare
codice HTML nella gestione quotidiana del sito.
Ho potuto anche conservare i testi dei vecchi post grazie a
pelican-import
, anche se erano talmente pochi che un
copia e incolla sarebbe bastato.
Che dire? Un grosso grazie ad Alexis Metaireau e a tutti coloro che hanno contribuito a creare Pelican.